Guerra Fredda atto II: ciak, azione?
Nell'Europa meridionale
la guerra in Siria sta diventando un chiaro esempio di forza tra i
poteri occidentali e orientali.
Il 15 marzo 2011 la
Primavera Araba contatta anche la Siria dove in diverse città del
paese i civili scendono in strada a manifestare contro Bashar
al-Assad e il suo governo. Il 25 Marzo una manifestazione che conta
100.000 persone, si svolge a Dar'a. Durante la giornata settanta
persone perdono la vita. Successivamente il governo cerca con qualche
manovra politica di sistemare la situazione nel paese, ad esempio
attraverso la liberazione di duecento prigionieri. Tuttavia il
risultato non è quello sperato da Assad e il suo governo. Nel mese
di aprile del 2012 gli scontri si propagano in altre città, da Dar'a
a Baniyas, da Al-Qamishji a Douma a Harasta, che si trovano alla
periferia di Damasco. I confini con la Giordania vengono chiusi.
Il 29 luglio 2011 nasce
l'Esercito Siriano Libero (FSA), composto de ex ufficiali
dell'esercito regolari e da volontari civili. Gli scontri diventano
sempre più cruenti: l'FSA accusa il governo di Assad di essere ormai
sconfitto e di bombardare gratuitamente la popolazione come ultimo
atto disperato di resistenza; gli scontri sembrano arrivare alla
conclusione quando arrivano nelle due città più importanti, Aleppo
e Damasco. Ormai il governo di Assad sembra compromesso ma continua
la sua offensiva con cariche di elicotteri e cacciabombardieri sulle
posizioni nemiche. Il 2 agosto 2011 l'aeroporto di Menagh, vicino ad
Aleppo e base dell'aviazione siriana, è attaccato dal FSA.
Pochi giorni dopo il
primo ministro siriano Riad Farid Hijab diserta e scappa in
Giordania, accusando di genocidio Assad, aggiungendo che piuttosto
che affiancarlo in questo orrore preferirebbe stare dalla parte dei
ribelli.
Intanto la Primavera
Araba si spegne. Nell'Africa del nord i vecchi governi e dittature
ancora in carica scrivono nuove costituzioni e leggi a favore dei
cittadini. I neo governi “eletti democraticamente” cercano
stabilità con altrettante nuove costituzioni e leggi.
Anche se la situazione
non è del tutto stabile, i grandi disordini e rivolte sembrano
cessate, ma in Siria no: in Siria la guerra civile è ancora violenta
e non sembra avere fine.
Si registrano violenze
sui civili anche da parte dei ribelli; nel mese di novembre si
aggiunge una notizia diffusa da alcune esponenti del FSA che il
governo di Assad sarebbe pronto se necessario ad usare armi chimiche
contro la popolazione. I primi a rispondere a questo oltraggio verso
l'umanità sono gli USA, nel mese di dicembre il presidente Obama
dichiara: “Se il regime di Assad dovesse usare armi chimiche
sarebbe inaccettabile e ci sarebbero delle conseguenze”.
A inizio gennaio 2013,
dopo sette mesi dal suo ultimo discorso pubblico(fatta eccezione per
un'apparizione due mesi prima su un canale nazionale russo dove Assad
dichiarava che non si sarebbe mai arreso) presso la Casa delle Arti e
della Cultura a Damasco, Assad annuncia che lui, il suo governo e la
Siria non si piegheranno ai rivoluzionari del FSA, finanziati dai
poteri occidentali, e dichiara anche di ringraziare il governo Russo,
Cinese e Iraniano per l'aiuto che gli è stato dato durante questa
guerra. Assad lancia inoltre un appello di possibile dialogo con chi
sarà disponibile a farlo, e al contempo non avrà pietà contro i
“traditori della Siria”.
Dopo questa dichiarazione
pubblica di Assad ci sembra quasi di tornare ai tempi della Guerra
Fredda, ma questo pensiamo sia impossibile: ormai certi conflitti
d'interesse tra occidente e oriente dovrebbero essere finiti dopo la
caduta dell'URSS e con l'avvento della globalizzazione.
Poi accade qualcosa che
riteniamo piuttosto analogo alla Guerra Fredda che ricordiamo nei
libri di storia: accade che da Teheran l'agenzia Fars ha annunciato
che forze navali russe, cinesi, iraniani e siriane effettueranno
“esercitazioni anfibie congiunte lungo la coste siriane nelle
prossime settimane”1,Sarebbe
senza dubbio la più grande esercitazione navale/militare mai
eseguita nella storia del Mediterraneo(si parla di 90 mila militari più
velivoli e mezzi corazzati)
La Russia ha più volte
smentito questa voce di dispiegamento militare in difesa della Siria,
precisando che sarebbero mobilitate solo le forze necessarie per la
possibile evacuazione dei cittadini russi ancora presenti in Siria. I
radar USA segnalano navi da guerra russe sbarcate verso la Siria, ma
i militari russi smentiscono con risposte sarcastiche sulla
tecnologia americana forse danneggiata e sulla scarsa conoscenza
geografica dei sui uomini. Ci appare insolito però che una nave da
cargo russa chiamata Alaed che trasporta elicotteri da attacco Mi-25
e missili presumibilmente destinati alla Siria sia stata fermata al
largo delle coste britanniche dalla Royal Navy e subito dopo abbia
cambiato rotta verso la Scozia.
Ci chiediamo come sia
possibile che nel 2013 si ripresentino ancora le condizioni per uno
scontro di forze orientali contro quelle occidentali (con la solita
contrapposizione tra Russia e America). Il mondo non si è
globalizzato? Non di dovrebbe remare tutti dalla stessa parte per
l'equilibrio del benessere mondiale? l'ONU a cosa serve? Forse i
problemi che hanno scatenato questa guerra civile in Siria vanno ben
oltre i diritti dei cittadini siriani e le colpe del malvagio
dittatore Assad.
Magari gli interessi
principali sono i gasdotti che la Russia ha nel territorio siriano
come unico collegamento per raggiungere l'Europa senza dover passare
da territori ostili come la Turchia.
Inoltre la base navale di
Tartus (ultimo allacciamento commerciale Russo sul Mediterraneo) deve
essere difesa a ogni costo, tutto questo mostrerebbe l'importanza
della Siria a livello strategico negli interessi mondiali: da parte
degli USA come definitiva chiusura della Russia sul Mercato
Mediterraneo. Il presidente Obama preoccupato per la sua rielezione
ritira molte truppe di marines dal territorio arabo, poi salvo
permettere che un sommergibile nucleare USA urti casualmente una nave
da pesca nello stretto di Hormuz dove la Convezione di Montego
stabilisce chiaramente che chi transita per lo stesso debba essere i
emersione e con bandiera issata per riconoscimento. Chissà perchè
un sommergibile nucleare USA debba invece transitare sommerso (forse
non molto in profondità avendo scontrato una nave da pesca) quindi
si muova in maniera furtiva, con un mezzo militare pesante , violando
totalmente il regolamento e durante una situazione non proprio di
tranquillità assoluta. Forse l'Iran si è alleata alla Siria a causa
di un nemico comune: Rami Khouri (direttore dell'Issam Fares
institute of public policy and international affairs all'American
university di beirut) scrive che l'America (spinta da Israele) sta
cercando di isolare l'Iran dal mercato mondiale; quindi perché non
allearsi alla Siria in questa guerra?
In una dichiarazione Ali
Akbar Velayati ( uno dei più importanti consiglieri della Guida
Suprema iraniana) descrive la Siria come “la linea rossa iraniana”,
termine molto in voga negli ultimi accadimenti geopolitici. Per
spiegare L'importanza di questa “linea rossa” basti pensare
all'ultima dichiarazione di Assad (comparsa nell'agenzia iraniana
Fars News) in cui dà istruzioni, generiche ma chiare, ai propri
comandanti militari di attaccare Israele e con questo gli interessi
Americani. Inoltre la Siria ha messo a disposizione degli alleati
iraniani i propri missili balistici, che dovrebbero essere puntati
su Israele, invece i missili di fabbricazione Russo/Sovietica Yakhont
sarebbero puntati contro la marina USA presente nel Mediterraneo.
La Cina invece potrebbe
essere coinvolta (si sono registrate 12 navi cinesi provenienti
dall'Egitto dove erano situate) a causa della sua alleanza con la
Russia e contemporaneamente per la volontà di rafforzare il suo
ruolo tra le figure dominanti del pianete nella nuova era economica.
Probabilmente sono tutte
casualità fortuite come l'uomo sbagliato al momento sbagliato;
magari non esiste una vera possibilità del ritorno della tensione
mondiale tra Occidente e Oriente; magari la Russia, la Cina, l'Iran e
la Siria non dispiegheranno nessun super esercito navale nel mar
Mediterraneo orientale; magari i novanta mila militari sono solo
un'immaginazione dei media; magari fra qualche giorno ci saranno dei
titoloni grotteschi sui nostri quotidiani. Vedremo come andranno le
cose, intanto spero che questo primo post nel mio blog vi sia
piaciuto e che l'abbiate trovato interessante. Aggiungo un ultima
cosa: non prendere quello che vedete scritto in questa pagina come
un'unica verità di quello che succede intorno a noi, prendetelo come
un'ispirazione per cercare la verità. Chissà magari in questo post
c'è la verità su quello che succede nel mondo, ma trovare conferma
anche altrove fa si che si abbia un'informazione a 360 gradi.
Grazie per la vostra attenzione.
Andrea Ferraioli.
Fonti:
1http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-06-19/siria-russia-anche-cina-172139.shtml?uuid=AbhmD1uF